La salina è un luogo molto suggestivo, una quiete avvolge la grande distesa di vasche e canali che in un complesso reticolo si mescolano tra loro. Ma la sua struttura è di fatto ben organizzata con vasche intercomunicanti, diverse per dimensione e grado di salinità dell’acqua. L’acqua del mare, attraverso dei canali di entrata, con passaggi successivi, raggiunge le vasche più interne dove poi si formeranno degli splendidi tappeti di sale bianco.
Nel XVII secolo il sale trapanese attraversa lo stretto di Gibilterra e raggiunge l’Olanda, l’Inghilterra e la Svezia. Nel 1865 lungo la fascia costiera trapanese erano coltivate 31 saline per un totale di circa 800 ettari, con una produzione di 110.000 tonnellate delle quali l’80% era esportato. Oggi la produzione è notevolmente diminuita, ma l’oro bianco di Trapani e Paceco continua ad essere esportato in tutto il mondo.
Un’altra fortuna per questo territorio è stata l’istituzione della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco. Una decisione che è servita a tutelare una delle ultime e più importanti zone umide costiere della Sicilia Occidentale. L’istituzione della Riserva ha consentito di salvaguardare anche la coltivazione del sale, poiché quest’attività lavorativa è strettamente legata alla salubrità dei luoghi.
Contrariamente a ciò che avviene per altre produzioni industriali, il delicatissimo equilibrio di questo habitat è garantito proprio dall’attività lavorativa dell’uomo.
Le vasche infatti hanno bisogno del continuo intervento del salinaro il quale, con sapiente maestria, cambia costantemente il flusso e deflusso dell’acqua, rendendo possibile la vita dei numerosi microrganismi presenti.
Negli ultimi anni sono stati censiti circa 170 specie di uccelli in qualche modo legate all’ecosistema di questi particolarissimi ambienti. Dalle Saline di Trapani e Paceco dipende, peraltro, la sopravvivenza e la protezione di numerose specie migratorie provenienti da diversi continenti.
Non è raro incontrare uccelli acquatici: fratini, anatre, garzette, aironi, fenicotteri ed anche l’elegante e timidissimo cavaliere d’Italia. Chi vuole gustare la visione di questi luoghi farà bene a munirsi di un buon paio di scarpe ed un binocolo. Lo spettacolo non tradirà le attese per chi, con sacro e rispettoso silenzio, saprà addentrarsi all’interno del maestoso reticolo di vasche.
Più di qualunque altro lavoro, la raccolta del sale è legata strettamente all’andamento climatico dei mesi che vanno da marzo a ottobre. Il luogo è particolare ed è inscindibilmente legato ad elementi naturali: l’acqua, la terra, il sole, il vento. Il risultato è uno splendido connubio tra natura e lavoro umano.
Nell’area della riserva sono comprese una quindicina di saline dove nei mesi estivi è possibile assistere alla raccolta del sale, il Museo delle Sale, numerosi mulini e una Torre di avvistamento.
INFO UTILI
Ente gestore WWF ITALIA
Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco –
Via G. Garibaldi n.138, c.da Nubia 91027 Paceco (TP)
Tel. 0923 867700 – 3275621529 –