Trapani, una storia affascinante

Quando Erice era già uno dei luoghi più noti del Mediterraneo, Trapani era solo un piccolo borgo incastonato tra le pendici del monte San Giuliano e il mare.

Furono gli Elimi a edificarlo sul promontorio dove ancora oggi sorge il quartiere di San Pietro, anticamente detto “Casalicchio”.Nell’ VIII sec a.C., con l’arrivo dei Fenici nella vicina Mozia, anche Trapani entra a far parte dei territori punici e della loro presenza rimane la grande distesa delle Saline, a sud della città.
In questo periodo la città si lega sempre più a Cartagine, sarà infatti il noto condottiero, Amilcare Barca, a rafforzare la  cinta muraria e far costruire il primo nucleo della Colombaia, opere che ancora oggi testimoniano un storia millenaria.
Nel  241 a.C con battaglia navale delle Egadi i Romani segnano la fine del dominio Cartaginese ed  inizia per Trapani  un lunghissimo periodo sotto la loro influenza.
Dopo un breve periodo, sotto il dominio dell’Impero Romano d’Oriente, la Sicilia rinascerà economicamente e culturalmente con  l’arrivo degli Arabi nell’827.
Della presenza araba rimangono influenze nell’arte  e nella letteratura, le leggendarie contaminazioni della cucina trapanese,  il ricco vocabolario della lingua locale e il fitto ordito delle vie del centro storico.
Con l’arrivo dei Normanni (1097), il porto di Trapani, grazie alla franchigia doganale e alla presenza dei consolati delle principali città marinare e commerciali del momento, ritorna ai fasti di un tempo; si alterneranno, Svevi e Angioini, e dopo i Vespri siciliani del 1282 e la conseguente cacciata dei Francesi, inizierà la dominazione Aragonese che durerà fino al 1713, ed infine i Borboni la governeranno fino al 1860.

Trapani è una città da visitare lentamente, ad ogni passo rivela il suo antico passato, non vi stancherete di ammirare la bellezza dei monumenti, le ricchezza delle chiese, l’eleganza dei palazzi nobiliari. La città è circondata da uno splendido mare di cui sentirete il profumo tra le sue viuzze, il sole esalta la bellezza delle suoi edifici, il vento l’attraversa senza scomporla. Potrete iniziare la vostra passeggiata dalle mura di Tramontana, questo  percorso vi porterà al Bastione Conca, passando per il porticciolo di Porta Botteghelle aperta nel 1200 e da cui si può raggiunge la spiaggia sotto le Mura.
Continuando si giunge a Torre di Ligny , un’ imponente torre del 1671, oggi sede del Museo Antropologico. Nei pressi della torre troverete un suggestivo angolo di mare con accanto una minuscola chiesetta, San Liberale, costruita sugli scogli dai pescatori di corallo nei primi del seicento.

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Mura di Tramontana

Dal Largo delle Sirene si può ammirare il Bastione Imperiale o Sant’Anna costruito nel 1545 da Carlo V per migliorare il sistema difensivo della città. Percorrendo le piccole stradine del centro, scoprirete dei magazzini dove i marinai conservano e riparano, orgogliosi, le loro reti.

Si giunge così al Porto peschereccio. Il porticciolo ha come sfondo il suggestivo Castello di Mare o Colombaia, uno dei simboli della città. Fu il Cartaginese Amilcare Barca, nel 260 a.C. a edificare la prima torre a difesa della città. Si narra che le colombe mandate in dono alla dea Astarte dalla vicina Cartagine facessero sosta in questo luogo prima di salire sulla vetta di Erice, da qui il nome di Colombaia.

E’ possibile effettuare il giro intorno alla fortezza solo con un’imbarcazione, poiché essa è circondata per metà (ad Est) da una fascia di terra e la parte rimanente dalle acque del Mediterraneo.

Vicinissimi si trovano il Lazzaretto, costruito agli inizi del 1800 con la funzione di ospitare, per il periodo di quarantena, gli equipaggi delle barche a rischio di epidemia, e il Villino Nasi, con la sua interessante cappella bizantina.
Lasciando il mare alle spalle ritorniamo nella via Torrearsa dove si trova la più antica Porta di accesso alla città risalente al XIII sec. Porta Oscura, e sulla stessa si trova la famosa Torre dell’ Orologio. Nel 2011 grazie all’opera di un valente artigiano trapanese, Danilo Gianformaggio, questo originale Orologio Astrologico del 1596 è stato ripristinato nelle sue funzioni, esso è formato dal Quadrante “Sole” e dal Lunario al cui centro si trova il Pianeta Terra, la lancetta con la punta a giglio scandisce le 24 ore, la lancetta del Sole segna l’alternanza delle Stagioni mentre il disco della Luna segnala tutte le fasi lunari.
Più lontano, nella via Ammiraglio Staiti si trova il Bastione dell’Impossibile eretto intorno al 1560 e da pochi anni riportato all’antico splendore.  Le Chiese e i Conventi sono una costante del tessuto urbano, testimonianza di una presenza religiosa che iniziò con la venuta dei Normanni e si consolidò sotto l’influenza degli Spagnoli.
All’inizio di via Garibaldi si trova la Badia Nuova o Santa Maria del Soccorso una tra le più antiche Chiese della città , voluta da Belisario nel 536.
Continuando la Rua Nuova troviamo Sant’Alberto, oggi sede di mostre d’arte, e la Chiesa di Santa Maria dell’Itria ristrutturata nel XVII sec. con un interessante prospetto e un interno a tre navate ricco di opere d’arte tra cui un gruppo scultoreo di Andrea Tipa raffigurante la Sacra Famiglia.

Nella vicina via Barone Sieri Pepoli si erge la Chiesa di San Nicola del XVI sec. e salendo lungo la via Carreca si arriva alla Chiesa di San Domenico, concessa da Giacomo d’Aragona nel 1289 ai padri domenicani e ampliata di un convento nel XIV sec. Nella stessa piazza si erge la Chiesa e il monastero di Badia Grande oggi non più aperto al culto e più avanti si trova la Chiesa di San Generoso.
Da non perdere la Chiesa di San Pietro, risalente all’epoca paleocristiana, dove si trova il famoso Organo di Francesco La Grassa, unico nel suo genere, restaurato e inaugurato solennemente nel 2003.

Nella zona del corso Vittorio Emanuele o Rua Grande la deliziosa piazzetta Saturno ci svela la Chiesa di Sant’ Agostino del 1100, ex cappella dei Templari la cui facciata mostra fieramente l’originale e ampio rosone gotico. Nelle vicinanze si trova la bellissima Chiesa di Santa Maria del Gesù, del XVI sec., al suo interno si conserva una preziosa Madonna degli Angeli di Andrea della Robbia.

Alle spalle di Piazza Scarlatti si trova l’ex chiesa di San Giacomo oggi sede della Biblioteca Fardelliana nota per il ricco fondo di manoscritti, l’emeroteca e le raccolte di opere dei secoli XVI, XVII e XVIII e di antiche stampe, fra cui incisioni del Piranesi.
Ritornando sul Corso troviamo ancora la Chiesa del Collegio dei Gesuiti , con un interno a tre navate decorate con stucchi da un allievo del Serpotta, Bartolomeo Sanseverino, la superba Cattedrale di San Lorenzo del 1300, ristrutturata nel 1639 con varie soluzioni architettoniche da G.B. Amico. Al suo interno si trova una Crocifissione attribuita a Van Dyck.

La cupola della Chiesa di San Francesco D’Assisi eretta su un’ antica chiesa fondata nel 1272 dai frati francescani emerge dall’impianto urbano insieme a quella della Chiesa del Purgatorio, custode dei Misteri di Trapani, e a quella della Cattedrale.
A fare da confine tra il centro storico e la parte più nuova della città si trova la Villa Margherita e la grande Piazza Vittorio Emanuele II .

Da lì possiamo iniziare il nostro itinerario alla scoperta delle decine di palazzi nobiliari presenti in città.
La sequenza dei Palazzi in stile barocco o neoclassico lungo le vie non dà tregua, impossibile, non fermarsi ad ammirarli.
Un interessante esempio di liberty ci è dato dal Palazzo delle Poste, opera dell’architetto Francesco La Grassa e nel Porto la Casina delle Palme accanto a cui si erge il lussuoso Grand Hotel del 1890. Percorrendo la via Garibaldi si possono ammirare, il Palazzo Riccio di Morana del 1773, il Palazzo Annibale Fardella del XVIII sec., il Palazzo Milo del XVII sec., e il Palazzo Staiti del 1800.

In via Torrearsa , a fare da sfondo al Corso Vittorio, si trova Palazzo Cavarretta fatto edificare nel 1672 sul luogo dove sorgeva la Loggia dei Pisani da Giacomo Cavarretta. Il magnifico edificio, su tre ordini, oggi sede del Comune, era la sede del Senato trapanese.
Il Palazzo Alessandro Ferro del 1775 porta nel suo prospetto un orologio e dei medaglioni con i busti dei personaggi illustri della famiglia Ferro.
Poi ancora Palazzo Riccio con una bellissima facciata in stile barocco e vicino il Palazzo Papè Lombardo oggi sede del Vescovado.
Il Palazzo Sanseverino del 1607 era usato come residenza dal vicerè di Sicilia quando giungeva in visita a Trapani.
Palazzo Maccagnone , un edificio con elementi stilistici misti tra il gotico-rinascimentale e il barocco, e il Palazzo della Vicaria , usato come carcere dal 1628 fino al 1965.

Non possono essere esclusi da questo elenco, il Palazzo Lucatelli del 1455, nell’omonima piazza, sede del primo ospedale della città e il bellissimo Palazzo della Giudecca caratterizzato da bugne a forma di diamante e costruito dalla Famiglia Ciambra nel cuore della ghetto ebraico.

Non c’è dubbio che il mare rimane la componente principale del paesaggio urbano, i suoi colori si mescolano ai colori del tufo degli antichi edifici e i suoi profumi creano un’ indefinibile atmosfera soprattutto nelle giornate ventose. Tutto il litorale nord è un susseguirsi di lidi e spiagge libere. Non lontano dal centro storico si trova il Santuario della Madonna di Trapani, immerso in una angolo di verde, dove si venera una stupenda statua marmorea trecentesca attribuita a Nino Pisano e considerata una delle sue opere più belle. Questo Santuario costruito dai Carmelitani nel 1224 fu ampliato intorno al 1770 dall’architetto Giovanni Biagio Amico in stile barocco è meta di pellegrinaggi, specialmente in Agosto.
Adiacente al Santuario si trova l’ex Convento dei Padri Carmelitani , oggi sede della prestigioso Museo Regionale “Pepoli”. Il Museo possiede una tra le più interessanti raccolte di arti applicate, di manufatti in corallo, oro, argento, maiolica e di scultura presepiale, dei secoli XVII e XVIII. Intitolato al suo fondatore, il conte Agostino Sieri Pepoli, raccoglie anche significative opere di scultura e pittura, tra cui un San Giacomo, capolavoro di Antonello Gagini, un polittico dei primi del sec. XV, un dipinto attribuito a Tiziano e un opera di Giacomo Balla , il ritratto di Nunzio Nasi.

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Nei Dintorni

Appena fuori dalla città , percorrendo la Via del Sale si raggiunge uno dei luoghi più interessanti a livello paesaggistico, dove la storia , il mito e il lavoro dell’uomo si mescolano in un luogo magico : Le saline di Trapani
Nella stagione estiva si può assistere alla raccolta del sale.